

Per provare a tracciare una linea in questo quadro oggi proviamo a spiegarvi come si sta muovendo l’Italia e in cosa consiste il 𝗣𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗧𝗿𝗮𝗻𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗘𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮 (PTE) di cui il nostro Paese si è recentemente dotato. 

Il PTE nasce per dare una risposta sistemica alle due fondamentali e legittime istanze sopra presentate e quindi per traghettare il sistema economico verso un nuovo equilibrio sostenibile, tutelando la crescita e minimizzando l’impatto sociale di questo percorso.
Nasce anche per dare anche una risposta agli impegni presi in sede europea con il “Green Deal” e per indirizzare una parte importante degli investimenti previsti dal PNRR.

01. Decarbonizzazione
con due obbiettivi temporali: riduzione del 55% al 2030 delle emissioni di gas clima alteranti, e raggiungimento della neutralità climatica (net zero) entro il 2050.

02. Mobilità sostenibile
promozione della mobilità sostenibile, trasporto pubblico, mobilità leggera urbana e promozione di alternative ai combustibili fossili come biocarburanti idrogeno anche per trasporti navali ed aerei.

03. Miglioramento della qualità dell’aria
riduzione del 55% delle morti premature legate all’inquinamento atmosferico

04. Contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico
Messa in sicurezza di 1,5 milioni di cittadini che abitano in zone ad alto ed altissimo rischio idrogeologico

05. Miglioramento delle risorse idriche e delle relative infrastrutture
potenziamento di bacini e canalizzazioni per mitigare le sempre più frequenti siccità e interventi strutturali per ridurre le perdite degli acquedotti pubblici

06. Ripristino e rafforzamento della biodiversità
Estensione delle aree protette entro il 2030 dal 10,5% al 30% del territorio nazionale

07.Tutela del mare
potenziamento dell’attività di ricerca e conservazione degli ecosistemi marini con l’obbiettivo di arrivare al 90% dei sistemi marini e costieri mappati e monitorati e il 20% restaurati. Estendere le aree marine protette dal 19% attuale al 30%.

08. Promozione dell’economia circolare, della bioeconomia e dell’agricoltura sostenibile.
promozione di pratiche di riuso e riciclo con l’obbiettivo di ridurre del 30% entro il 2030 dei rifiuti plastici e imballaggi su scala nazionale.

Come si può intuire il piano è molto articolato e affronta il tema della transizione ecologica con approccio sistemico e senza tralasciare nessun aspetto del complesso tragitto che dobbiamo affrontare.
È una sfida colossale che per essere vinta deve essere prima di tutto condivisa e compresa dai cittadini, ma anche da chi come noi studia da anni soluzioni per ridurre l’impatto della propria attività e promuove la consapevolezza dei consumatori.
